La distrazione ci fa perdere l’appuntamento con Gesù
Simeone ha atteso e accolto il Salvatore
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele».
(Dalla liturgia)
Simeone ha visto il Signore Gesù e ha riconosciuto in Lui ciò che umanamente era impossibile vedere: in un bambino, presentato al tempio come tanti altri bambini, ha riconosciuto il Salvatore del mondo.
Ha capito la verità perché è stato illuminato dalla luce di Dio, e perché i suoi occhi hanno accolto questa luce.
Egli è definito, nel brano, «giusto e pio». Il giusto, nella Bibbia, è colui che fa la volontà di Dio. Simeone ha potuto riconoscere il Signore perché Dio glielo ha rivelato, ma anche perché, con la sua vita onesta e gradita al Signore ha creato un terreno favorevole per accogliere l’illuminazione di Dio.
Se viviamo abitualmente lontani dalla grazia e dall’amore di Dio rischiamo di non accorgerci di quello che il Signore ci vuole dire, rischiamo di perdere l’appuntamento con quella luce che può farci comprendere il senso della nostra vita.
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