Fede e amore sono indissolubilmente legate
Credere e amare sono le due faccia della stessa medaglia, e cammino che conduce a Dio
«Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe».
(Dalla liturgia).
«Accresci in noi la fede!». È la richiesta dei discepoli. La fede non è solo l’adesione intellettuale ad una serie di verità, innanzitutto è la fiducia che nutriamo verso Dio. E se ci fidiamo di Dio, non possiamo che credere che siano vere le cose che ci dice, che ci dice nella sacra scrittura e nella tradizione apostolica, così come interpretate dal magistero autentico della Chiesa.
E la fede non può limitarsi ad un pensiero, né tantomeno ad un’emozione, ma deve tradursi in agire concreto, per essere autentica e viva deve diventare modo abituale di pensare e di agire («la fede, se non ha le opere, è morta in se stessa», ci dice la lettera di San Giacomo, Gc 2,17).
La fede e l’amore sono strettamente collegate: non si può credere in Dio senza amarlo (e quindi osservando i suoi comandi, «chi mi ama osserva i miei comandamenti», ci dice il vangelo di Giovanni, Gv 14,21), né si può amarlo veramente se si rifiuta ciò che ci ha insegnato.
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