Vegliate, vigilate: approfondiamo queste indicazioni di Gesù

Non sono semplici suggerimenti, ma preziose avvertenze per la vita eterna

«Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà».
(Dalla liturgia).

Vigilate. State attenti. Il Signore lo ripete più volte in questo brano. State attenti a cosa? A farci trovare pronti per il ritorno del Signore.

Questo brano non si dilunga a sottolineare le malvagità commesse dagli uomini, quanto piuttosto mette in guardia dall’atteggiamento disinvolto di chi vive la propria vita senza pensare che dopo la nostra morte ci sarà un domani.

Non si accusa nessuno di chissà quali nefandezze, ma mette in guardia dall’atteggiamento rischioso di chi vive pensando che Dio non esista, o che, se anche esiste, non tornerà a giudicarci. E se ci invita con tanta insistenza a vigilare, a stare attenti, è perché il rischio c’è. Il rischio di perdere la felicità eterna del paradiso e di dannarci nel dolore dell’inferno: «Là sarà pianto e stridore di denti».

Prestiamo fede a queste parole del Signore. Non ce le ha dette (e ripetute con tanta insistenza) per spaventarci, ma per metterci in guardia, per aiutarci a non perdere ciò che abbiamo di più prezioso: la salvezza della nostra anima nella felicità piena ed eterna del paradiso.

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