La Croce è salvezza: chi la prende conserva la vita
La logica di Dio ci aiuta a comprendere che Lui trasforma ogni male in bene perfetto
«Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà».
(Dalla liturgia)
Dopo aver annunciato la sua passione, e dopo aver severamente rimproverato Pietro (chiamandolo addirittura «Satana»), Gesù specifica che la via della croce non è riservata solo a Gesù, ma è di ogni discepolo. Ci si illude se si pensa di poter essere cristiani rifiutando la via della croce, ragionando (come aveva fatto Pietro poco prima) secondo le logiche del mondo.
Bisogna capirsi bene: scegliere la croce non significa cercare la sofferenza, questo il Signore non ha mai comandato di farlo. Significa accettare la logica di Gesù, che ha donato la sua vita in obbedienza al Padre e per la salvezza degli uomini.
Tentare di salvare la propria vita, conservando, difendendo quello che si ha, significa perderla, perché si sceglie di percorrere una strada diversa da quella che ha percorso Gesù. Invece accettare di vivere in obbedienza a Dio e mettendosi al servizio dei fratelli ci dona una vita piena.
Non significa che necessariamente dobbiamo fare cose eccezionali, perdere la vita, donare tutti i nostri beni, o altro del genere. Questo il Signore lo chiede a qualcuno e non a tutti. Significa accettare di vivere docili alla volontà di Dio, nelle cose che ogni giorno ci chiede, cercando di fare la volontà di Dio nelle piccole e grandi scelte che la vita ci pone davanti.
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