Ipocrisia e “fariseismo”: le condanne più ricorrenti da parte di Gesù
Rispettare le regole senza una conversione del cuore, non ci purifica
«Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro».
(Dalla liturgia)
Gesù critica i farisei (e con loro ciascuno di noi) per l’ipocrisia. Cioè il mostrarsi in un modo ed essere in un altro.
Il fariseo che lo ha invitato a pranzo si meravigliava che non Gesù facesse le abluzioni. Cosa sono? Quando gli Ebrei rientravano in casa erano tenuti a lavarsi, non tanto per una questione di igiene, ma perché avrebbero potuto inavvertitamente aver toccato qualche persona non ebrea o qualcosa considerato impuro dalla legge. E questo fariseo si stupiva che Gesù non lo avesse fatto.
Ciò da modo al Signore di lasciarci questo insegnamento: occorre pulire il nostro interno, il nostro cuore, la nostra intelligenza, la nostra volontà, sforzandoci di fare il bene, di essere buoni, non solo di apparire tali.
Avere una buona reputazione presso gli uomini è cosa buona, ma è più importante essere considerati buoni da Dio, Colui che ha fatto sia l’esterno che l’interno. Perché il giudizio ultimo sulla nostra vita non lo daranno gli uomini, ma Dio.
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