Modalismo e Monarchianismo: due eresie striscianti

Modalismo e Monarchianismo: due eresie striscianti

I rischi di una errata concezione trinitaria

Dio Uno e Trino. La fede trinitaria si basa fondamentalmente su queste quattro parole. Non si tratta però di un concetto semplice, né da spiegare né da capire, perché occorre entrare in una dimensione che è divina e non umana.

Ciò non significa che l’accenno al trascendente debba mancare di logica, ma implica lo sforzo del confronto con il Dio Creatore che tutto può.

L’uomo è abituato a pensare e a ricondurre le deduzioni agli aspetti relativi alle sue condizioni, e dunque anche ai suoi limiti. Per l’uomo il termine creare vuol dire produrre qualcosa che è al di fuori di lui: si crea un oggetto, un’opera d’arte, ecc.

Tra le capacità infinite del Creatore c’è anche quella di poter creare all’interno di sé stesso, e di operare in un ambito eterno, ovvero, non «prima», ma «al di sopra» del tempo stesso.

La nostra natura umana determina che una persona abbia la sua natura. Quindi una natura = una persona. Per Dio non c’è questo limite.

L’unico Dio consta di un’unica natura, un’unica sostanza e di tre persone. In questo caso tre persone, dunque, non sono tre entità diverse ma una sola.

Il Modalismo, nato tra il II e il III secolo, è un’eresia che sostiene che Dio sia un’unica persona, e Dio Padre, Figlio e Spirito Santo non siano che tre espressioni diverse attraverso questa unica persona si manifesti: tre «modi». Dio passerebbe quindi da una modalità all’altra. Questo però implica il fatto di credere che sia stato Dio stesso a patire e morire sulla Croce, cosa evidentemente in contrasto con la dottrina cristiana (eresia del Patripassianismo).

Dio, invece è unico sia nella natura che nei modi. Dio Padre non è stato creato; Figlio e Spirito Santo erano con lui al momento della creazione. Tre persone, un’unica natura, un unico Dio.

I teologi hanno anche dato il nome a questa capacità di Dio di creare in sé stesso in un ambito di eternità: si chiama «processione».

Una forma simile al Modalismo è il Monarchianismo, altra eresia, che a sua volta si suddivide in «dinamico» e «modale».

Il Monarchianismo dinamico sotiene erroneamente che il Figlio non sia divino, e quindi che Gesù non sia Dio. Secondo questa eresia a Gesù vennero date esclusivamente delle facoltà eccezionali al momento del suo Battesimo sul Giordano.

L’altro tipo di Monarchianesimo, quello modale, si avvicina notevolmente al Modalismo, e come i modalisti ritiene che le tre persone siano solo manifestazioni diverse dell’unico Dio, e quindi il Logos non avrebbe esistenza personale e separata. Anch’essi sostengono il Patripassianismo.

Si tratta evidentemente difficili da comprendere, e non per nulla siamo nell’ambito del Mistero. Di certo però in questa materia, possiamo affermare, secondo la dottrina cattolica, ciò che recitiamo nel «Credo»:

«Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, […] Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio,
nato dal Padre prima di tutti i secoli: […] generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; […]. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede [ ndr: processione] dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti […].

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