Gesù è la luce performante: aiuta a vedere e cambia l’uomo

Seguendo Gesù l’uomo trova se stesso

Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». (Dalla liturgia).

«Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore». Pietro, dopo che gli è stata manifestata la potenza del Signore ha compreso di essere un peccatore, e di essere indegno di stare vicino al Signore. Sembra quasi che il manifestarsi della divinità allontani l’uomo da Dio. In realtà vediamo bene che non è così: Pietro, avvicinandosi alla luce di Dio, ha visto se stesso così come realmente è.

Prendiamo in mano una boccia sferica, una di quelle con cui si gioca: se siamo al buio, carezzandola con la mano, abbiamo l’impressione che sia liscia,senza imperfezioni, ma se la avviciniamo ad una fonte di luce, immediatamente ne vediamo tutte le irregolarità, i difetti. Così è per noi: più ci avviciniamo a Dio, più capiamo di essere imperfetti.

Tutto questo non ci allontana da Dio. Gesù non ascolta l’invito di Pietro ad allontanarsi, anzi: proprio dopo che Pietro ha confessato di essere un peccatore lo chiama al suo servizio.

Gesù ci ama così come siamo: non però per lasciarci come ci ha trovati, ma per farci sempre migliori, sempre più simili a come Dio ci vuole. E più siamo simili a come Dio ci vuole, più siamo noi stessi e siamo felici, perché assecondiamo la nostra vera natura di esseri creati ad immagine e somiglianza di Dio.

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