Gesù ci chiede di essere responsabili nel quotidiano

Il Cristo predica amore e vita, perché l’amore è la vita

«Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa» (Dalla liturgia).

Perché Gesù, che durante l’ultima cena dice ai suoi apostoli: «vi lascio la pace, vi do la mia pace», che quando li incontra subito dopo la resurrezione li saluta con «pace a voi», qui ci dice che è venuto a portare non la pace ma la spada, e addirittura a dividere l’uomo dai suoi affetti più giusti e più cari?

Il perché è semplice: la proposta di Gesù divide, alcuni la accettano altri no. E chi non accetta la proposta di Gesù, che vuole darci amore e vita, spesso non si limita ad ignorarla, ma visto che comunque interpella la sua coscienza, in sostanza gli fa capire che nella sua c’è qualcosa di sbagliato, allora la combatte.

La proposta di Gesù ci chiede di sacrificare qualcosa, tanto, tutto: la vita stessa. Non necessariamente nel senso che tutti siamo chiamati al martirio, né che tutti siamo chiamati a spogliarci dei nostri beni e a seguire Gesù sulla via di una speciale consacrazione. Queste sono cose che sono chieste ad alcuni, non a tutti. Ma a tutti noi viene chiesto di vivere le normali vicende della vita, gli impegni quotidiani del nostro stato di vita con l’animo di chi non sta gestendo una cosa propria, ma di chi sta lavorando per un Altro, a cui dovrà rendere conto del proprio operato.

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