L’autorità di Gesù, vero Dio e vero uomo

Egli rivelò ciò che può essere noto all’uomo

«Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: “Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!”».
(Dalla liturgia)

«Egli insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi».

Gesù è stato inviato dal Padre per rivelare ciò che di Dio può essere noto all’uomo su questa terra. Gesù è a sua volta è Dio, la persona divina del Figlio, generato e non creato dalla stessa sostanza del Padre prima di tutti i secoli, che in un certo luogo e in una certa data ha assunto la nostra natura umana, è divenuto veramente uomo, senza per questo smettere di essere veramente Dio.

Da qui gli deriva l’autorità con cui parla. Nessuno poteva, può e potrà parlare con quella autorità, perché la rivelazione di Dio è completa con Gesù. Il magistero della Chiesa non ha l’autorità di proporre nulla di nuovo rispetto a quanto insegnato da Gesù: deve limitarsi a custodire, approfondire e annunciare quel deposito della fede che Dio ci ha lasciato, e che, completato con la morte dell’ultimo degli apostoli, non è più modificabile.

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