Il mistero di Cristo si coglie con la testimonianza
Amicizia e Grazia
«Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa»
(Dalla liturgia)
«In mezzo a voi sta Uno che voi non conoscete». Gesù Cristo, il Verbo di Dio, il Figlio connaturale al Padre, generato prima di tutti i secoli, si fa carne, diventa uomo, assumendo la natura umana (creata).
Giovanni parla del Messia, ma non parla di un Messia (o Cristo, è la stessa cosa) che verrà, ma di un Messia che è già qui, è già presente.
È attraverso la testimonianza di Giovanni che possiamo cogliere qualcosa di Lui. Noi possiamo cogliere qualcosa del mistero di Cristo, attraverso la testimonianza di chi ne ha fatto esperienza.
Credere in Dio non è una questione puramente intellettuale, cioè non è solo credere che Dio esiste e che certe cose sono vere, questo è necessario, ma non basta. Credere significa vivere l’esperienza dell’amicizia con Lui. E per poter fare questo è necessaria la testimonianza di chi ha già avuto la grazia di cogliere nella sua vita qualche aspetto del mistero di Dio.
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